Autrice: Jennifer L. Armeh... Jennifer L. Arhmen... Vabbè, è sulla copertina.
Editore: Giunti
Prezzo: Kindle 3,99 €, Copertina rigida 10,20 €
Visto che amo farmi del male a un
livello profondo e indelebile, dopo una breve pausa ho di nuovo pescato nel mucchio di libri che so già essere orrendi e ne è emerso Obsidian.
Partiamo dalla protagonista. In
pratica la Armert… No, sono troppo pigra per scriverlo tutte le volte, non
ricordo mai dove va la “R” e se ci va la “H”. Chiamiamola J.A.
Dicevamo, J.A. ha fatto una ricerca di
mercato e ha scoperto che la lettrice media ha un blog, così Katy ha un blog
pure lei e lo menziona completamente a sproposito ogni volta che ne ha
l’occasione. Ma anche quando non ce l’ha. Avete presente i vegani o i salutisti,
che gli chiedi come è andata la dichiarazione dei redditi quest’anno e loro
dicono “A proposito, sono vegano!”? Ecco. (Oh, nulla contro i vegani eh, è solo
un esempio. Che qui ormai bisogna sempre specificare). Insomma, secondo me si
vede lontano un miglio che è una cosa messa lì per accalappiare lettrici. Il
che ci sta, per carità, scrivere un libro con il solo scopo di venderlo tanto e
fare quattrini a palate è un lavoro perfettamente rispettabile e onestamente se
ne fossi capace lo farei pure io. Però io un po’ mi vergognerei di mostrare
così palesemente che la protagonista è costruita ad minchiam solo per vendere alle ragazzine, insomma, cercherei di mascherarlo.
Non J.A, no.
Katy accenna in continuazione il fatto
che legge i libri o che aggiorna il blog, ma resta così sul vago da farci
dubitare che in realtà sia solo la scusa che usa con sua madre per giustificare
il tempo che passa a guardarsi i filmini porno al computer. Del resto scopriremo
presto che Katy è un’invasata, quindi può essere.
In ogni caso, confermando lo
stereotipo che gli americani passano la loro esistenza a trasferirsi dalle
megalopoli a paesini dimenticati da Dio, la storia inizia con la madre di Katy
che, per rifarsi una vita dopo la morte del marito avvenuta tre anni prima,
decide di trasferirsi dalla Florida a una cittadina del West Virginia, tanto
piccola che non consegnano nemmeno la posta. Cioè, WTF, la posta la consegnano
pure nei paesini sperduti dell’Africa equatoriale, facendosi chilometri e
chilometri in bicicletta su strade fangose infestate dai coccodrilli, ma non lì.
Si vede che il sindaco ha bisticciato col postino.
In tutto il primo capitolo avremo Katy
che si lamenta della stanza, della madre che cucina la colazione e brucia le
uova, del fatto che lei è bruttina con occhi e capelli castani mentre sua madre
è stupenda anche vestita da infermiera… insomma, lagne.
Probabilmente nella speranza di
liberarsi di lei, la madre le dice che i vicini sono ragazzi della sua età, che
andasse a rompere un po’ le balle pure a loro, così con la scusa di chiedere
dove si trova il supermercato o qualcosa del genere va a bussare alla porta
accanto.
“Dall'altra parte si udirono dei passi pesanti, poi la porta si spalancò e mi ritrovai
davanti un petto ampio e muscoloso.
E nudo. Abbassai lo sguardo e rimasi… senza fiato. Quel ragazzo aveva addominali pazzeschi. Perfetti. Di quelli che ti fanno venire voglia di allungare una mano. Non me lo sarei aspettata da un ragazzo di diciassette anni, ovvero l’età che credevo avesse, ma non osavo lamentarmi. Né parlare. Guardavo e basta.”
Converrete con me che la ragazza ha
fatto una consistente figura di merda, e infatti lui, Daemon, il nostro
protagonista maschile (vi sfido a indovinare il colore di occhi e capelli), la
tratta giustamente come una mentecatta finché lei non se ne va in lacrime. Perché
piange per le prese per il culo di uno che nemmeno conosce, invece di mandarlo
a quel paese e riderci su, io non lo so.
Nonostante tutto riesce ad arrivare al
supermercato e incontriamo un’altra protagonista della serie: la sorella
gemella del figaccione di prima, Dee.
Come Katy descrive Dee: “[…] quella ragazza era troppo bella per
starsene lì con una confezione di uova in mano. Spiccava come un girasole in un
campo di grano.” (Se qualcuno sa spiegarmi perché una bella ragazza non può
tenere in mano delle uova mi contatti in privato per favore)
Come una mia Amica Saggia descrive
Dee: “È insopportabile. Sembra fatta di
coca metà del tempo e per il resto in preda a una sbronza triste”. Io sto
con Amica Saggia, ma se volete leggete il libro e poi facciamo partire il
televoto.
Dee e Katy fanno subito amicizia, ma
Daemon non ne è contento. Ora inizia la sequenza di eventi che mi ha fatto
desiderare di essere un personaggio del libro per poter chiamare la polizia, mannaggialamiseria. Vi riporto un po’ di
dialoghi.
Scena 1: La fiera del buon gusto. Dee
e Katy stanno facendo giardinaggio.
«È
così che impieghi il tuo tempo libero?» mi domandò Daemon ignorando la sorella.
«Ah… ora hai deciso di parlare con me?» dissi sorridendo e afferrai una
manciata di pacciame. Lo schiacciai a terra, bagnandolo con un po’ d’acqua.
«Sì, è una specie di hobby. E il tuo qual è? Prendere a calci i cuccioli?» «Non
credo sia il caso di dirtelo davanti a mia sorella» rispose lui, malizioso.
Con
un ghigno sulle labbra lui mi guardò. «Ti impedisco di essere amica di mia
sorella.» […] Un attimo prima era in piedi accanto a Dee, l’attimo dopo me lo
ritrovai davanti. E con davanti intendo proprio, davanti. Non poteva essersi
mosso così velocemente. Era impossibile. Eppure eccolo lì, a due centimetri da
me, che mi fissava dall'alto.
«Come…
come hai fatto…?» Feci un passo indietro, a corto di parole. L’intensità del suo
sguardo mi fece rabbrividire. Oh cavolo… «Stammi bene a sentire» disse lui,
facendo un passo avanti. Io indietreggiavo e lui avanzava, finché non mi
ritrovai con le spalle contro uno degli alberi più alti. Daemon chinò la testa
e quegli occhi di un verde così innaturale inghiottirono tutto. [L’avevate indovinato il colore degli
occhi?] Emanava calore da tutto il corpo.
«Te lo dico solo una volta. Se succede qualcosa a mia sorella, ti giuro…» Esitò
e lo sguardo gli ricadde sulle mie labbra socchiuse. Io smisi di respirare. Per
un attimo nei suoi occhi vidi una luce strana. Di nuovo certe immagini mi
affollarono la mente. Immagini di noi due, sudati e ansimanti. Mi morsi un
labbro per riassumere il controllo, ma lui mi guardò compiaciuto e capii che
anche questa volta sapeva esattamente a cosa stavo pensando. Che fastidio… «Sei
sporca.» Sgranai gli occhi. Modalità finta tonta. Ora. «Come, scusa?»
«Sei
sporca» ripeté lui, a voce bassa perché Dee non potesse sentire. «Di terra,
Kitty, cos'hai capito?»
«Io?
Niente» dissi sperando che si allontanasse almeno un po’. Non ero esattamente a
mio agio ad averlo così vicino. «Sto facendo giardinaggio. Ci si sporca.» Il
suo labbro ebbe un fremito. «Si può essere… sporchi in molti altri modi, ma non
ho intenzione di mostrarli a te.»
Insomma, riassumendo, prima di tutto
lui le impedisce di vedere sua sorella, cosa che mi sembra chiaramente un
comportamento maniacale. Poi la minaccia e la mette con le spalle contro un
albero, e la reazione di Katy è arraparsi. Poi lui riesce a insultarla e a fare
allusioni sessuali viscide nella stessa frase. Tutto normale.
Ragazze se uno fa così con voi, vi
prego chiamate la polizia. Sul serio. Per favore.
Scena 2: lo stalker.
Qualcosa come il giorno dopo (il
passare del tempo è reso in modo molto confuso, non si capisce una cippa), Katy
sta tentando di lavare la macchina con scarso successo. Quanto può essere
difficile lavare una macchina? Vi chiedere voi. Eppure Katy non ce la fa, si
bagna dalla testa ai piedi, fa cadere la spugna una dozzina di volte… insomma, una
scena avvincente in cui la ragazza combatte contro una macchina recalcitrante
ad essere lavata e perde miseramente. Forse la scena più emozionante del libro.
In tutto questo ovviamente Daemon la spia. Ora riporterò un pezzo molto lungo,
ma sottolineerò le parti importanti e scriverò in rosso i miei commenti, così
non dovrete leggerlo tutto se non vi va.
Può causare cecità, convulsioni e
scatti di rabbia.
«Sembra
proprio che tu abbia bisogno di una mano.» Per poco non mi venne un colpo.
Daemon era a pochi passi da me, le mani infilate nelle tasche dei jeans
sbiaditi. I suoi occhi brillavano come smeraldi alla luce del sole. Che paura…
Non l’avevo nemmeno sentito arrivare. […] Lui non sorrideva ma almeno non aveva
lo sguardo omicida dell’altra volta. Al contrario, mi guardava con un’espressione di bonaria rassegnazione, la stessa che
avevo io quando dovevo scrivere una recensione negativa su un libro che mi
aspettavo fosse spaziale. Vi ricordate di quando parlavo di allusioni al blog messe ad
minchiam? Ecco.
[…] «Il bagno l’hai fatto a te,
piuttosto che alla macchina. Non immaginavo fosse tanto difficile, ma sono
rimasto a guardarti per una quindicina di minuti (quindici minuti sono quasi un episodio dei Simpson. Non è poco) ed
è bastato a convincermi che dovrebbe essere ammessa fra le discipline
olimpiche.»
«Mi stavi guardando?» Inquietante.
Anzi, intrigante. No, intrigante no! Buona la
prima, era inquietante
[…]
«Ti servirebbero delle gomme nuove. Queste qui sono lisce e l’inverno da queste
parti non scherza.» Non m’importava niente delle gomme. Volevo solo sapere perché se ne stava lì, a parlare con me, quando
l’ultima volta che ci eravamo visti mi aveva trattata come fossi l’anticristo e
mi aveva sbattuto contro un albero blaterando zozzerie e… perché diavolo non mi
ero pettinata stamattina?! STAVI PARLANDO DI COME
TI HA SBATTUTA CONTRO UN ALBERO BLATERANDO ZOZZERIE E ORA TI CHIEDI perché NON TI SEI PETTINATA? COS'HAI NEL CERVELLO RAGAZZA, GHIAIA?
[…]
«Immagino di doverti delle scuse.»
«Immagini?»
Daemon
mi puntò gli occhi addosso e per un soffio riuscii a schivare il getto d’acqua
mentre lui si concentrava sull'altro lato dell’auto. «Già, Dee voleva assolutamente che portassi qui le chiappe e facessi il carino[…]»
«Be’, scusarsi senza volerlo davvero è
come non scusarsi.» Lui emise una specie di gemito d’approvazione. «Hai
ragione.»
Lo
guardai male. «Mi prendi in giro?»
«Assolutamente
no» disse come se nulla fosse mentre girava intorno alla macchina. «Sono serio,
non ho avuto scelta, mi ha costretto lei a essere carino con te.»
«Non
mi sembri il tipo che fa cose che non vuole.»
«Di
solito no, infatti.» Si spostò dietro l’auto. «Ma mia sorella mi ha preso le chiavi della macchina e, finché non mi comporto
bene, non me le ridà. Farne una copia è una gran seccatura.» Ma che ca… di motivo è? Che senso ha?
[…
vi risparmio la parte in cui parlano dell’ora a cui vanno a dormire la sera,
lui lava la macchina mettendo in mostra gli addominali pazzeschi, occhi verdi
che luccicano, fossette sul mento, labbra che chissà come bacia bene, lui fa lo
stronzo e Katy si arrapa perché ha problemi seri. Erano tipo due pagine.]
«Avrò
un caratteraccio, ma la maggior parte della gente lo trova affascinante.» Stavo
per rispondere ma commisi l’errore di incrociare il suo sguardo. Immediatamente
fui catturata dall'intensità dei suoi occhi, da quel verde così simile alle
zone più limpide delle Everglades.
«Stento…
a crederci.»
Sorrise
appena. «Dovresti, Kat.» Mi prese una ciocca di
capelli sfuggita alla molletta e iniziò ad arrotolarsela intorno al dito. «Che
colore è questo? Né castano né biondo.» 1)
Don’t touch me 2) Ma sei serio? Che cavolo di domanda è? cosa ti fumi?
Mi andavano a fuoco le guance. Gli
strappai la ciocca di mano«Castano chiaro.»
3) Ma che cavolo di risposta è? No, io non –
«Mmm»
fece lui annuendo. «Tu e io dobbiamo escogitare un piano.»
«Cosa?»
Mi spostai di lato e conquistai un po’ di spazio, sospirando di sollievo. Avevo
il cuore in gola. «Noi non dobbiamo fare proprio un bel niente.» Daemon si mise
a sedere sugli scalini e si appoggiò sui gomiti, allungando le gambe. «Comodo?»
chiesi, stizzita. «Molto. Dunque, dicevamo, il piano…» Rimasi a qualche passo
di distanza. «Ma di che cosa stai parlando?»
«Ricordi,
io faccio il carino con te, lei mi ridà le chiavi.» Incrociò le gambe e il suo
sguardo scivolò lontano, fra gli alberi. «Il nostro piano ha a che vedere
proprio con me che me le riprendo. […] L’unico modo per farmi dire dove sono
nascoste è guadagnare punti con qualche buona azione. Vedi, mia sorella è
proprio fissata con questa cosa, sin dai tempi delle elementari.»
Cominciavo
a capire. Sorrisi. «Okay…?»
«Per riavere le chiavi, devo
guadagnare punti» spiegò. «E guadagno punti solo facendo il carino con te.»
[…] «Cosa dovresti fare?»
«Portarti al lago domani. Se lo
faccio, mi dirà dove ha nascosto le chiavi… e dovrò pure essere gentile.» Credevo
scherzasse ma più lo guardavo, più iniziavo a sospettare che dicesse sul serio.
Rimasi a bocca aperta. «Quindi l’unica speranza che hai di rivederle è portarmi
a nuotare e trattarmi bene?»
«Però,
capisci in fretta…»
Altra risata grassa. «Allora dì pure
addio alle tue care chiavi.» Sul suo viso apparve un’espressione di sorpresa.
«Perché?»
«Perché io non vengo da nessuna parte
con te» risposi. «Ma non abbiamo alternative.»
«No. Tu non hai alternative, io ne ho
eccome.» Lanciai un’occhiata alla porta chiusa alle sue spalle, domandandomi se
la mamma stesse origliando. «Non sono mie le chiavi.»
Questo è il momento in
cui per un attimo mi illudo che Katy sia tornata sui binari della sanità
mentale. È la prima cosa sensata che dice. Qui però è come andare sulle
montagne russe: proprio quando pensi che il trenino del nonsense abbia finito
la sua corsa, scende in picchiata e si sfracella al suolo.
Daemon
rimase a guardarmi per un po’, poi sfoderò un gran sorriso. «Stai dicendo che
non vuoi uscire con me?»
«Mmm,
no.»
«Perché
no?»
Alzai
gli occhi al cielo. «Primo, perché sei un idiota.»
Lui
annuì. «Possibile.»
«E
secondo perché non esco con uno solo perché gliel'ha ordinato la sorella. Non
sono tanto disperata.»
«Ah,
no?» Sentii la rabbia salire e feci un passo avanti. «Vattene dalla mia veranda.» Lui sembrò pensarci su, poi rispose: «No».
«Come?» sbottai. «Che significa no?» Appunto, che significa
no? Non puoi semplicemente rispondere di no!
«Non me ne vado finché non accetti di
venire a nuotare con me.» A quel punto mi uscì il fumo dalle orecchie. «Allora
puoi anche restartene qui a brucare l’erba per tutta la vita.»
Ecco,
appunto! Risposta corretta! Digliene quattro Katy, riguadagnati la mia stima!
Lui si mise a ridere. «Esagerata…»
«No,
non direi» ribattei, salendo i gradini. Daemon
allora si girò e mi afferrò una caviglia, senza stringere, però. Aveva la mano
così calda. Ah beh, se non stringeva allora sì. MA TIRAGLI UN CALCIO SUI DENTI!
Abbassai
lo sguardo e lui mi fece un sorriso da angioletto. «Resterò qui notte e giorno. Mi accamperò sotto il tuo portico per una
settimana intera, se necessario, Kitty.
Le cose sono due: o mi accontenti e la facciamo finita subito o mi troverai qui
finché non mi dirai di sì. Non ti lascerò più uscire.»
Lo
guardai sconvolta. «Non puoi fare sul serio.»
«Scommettiamo?»
«Ma
dille che ci siamo andati e che mi sono divertita.» Cercai di liberarmi ma lui
non mollò la presa. «Menti.»
«Lo
capirebbe. Siamo gemelli. Certe cose le percepiamo.» Poi esitò. «Non sarà che ti vergogni di farti vedere in costume
da me? Eh?» Mi aggrappai alla ringhiera e cominciai a tirare. Quel cretino mi tratteneva
delicatamente, eppure non riuscivo proprio a liberarmi.
Ancora questo
delicatamente? Ti sta trattenendo. Con la forza. Contro la tua volontà. È il
vicino di casa che conosci appena. URLA! CHIAMA AIUTO!
«Vengo
dalla Florida, idiota. Ho passato metà della mia vita in costume da bagno.»
«E
allora?»
«Tu non mi piaci.» Mi arresi e rimasi
lì in piedi. La sua mano mi trasmetteva un specie di pizzicorino. Era una
sensazione stranissima. «Lasciami.» Guardandomi dritto negli occhi, lentamente
iniziò a sollevare un dito dopo l’altro. «Non
ho intenzione di rassegnarmi, Kitty. Tu farai come ti dico.»
A me questo “Tu farai come ti dico” ha
gelato il sangue nelle vene. Non mi va nemmeno di farci una battuta sopra.
Cercatevi su internet storie VERE di uomini che non accettano il “no” come
risposta e traete le vostre conclusioni. Immaginatevi un ragazzo che vi trattiene
contro la vostra volontà e si accampa nel vostro giardino giorno e notte per
non farvi uscire di casa e poi ditemi che effetto fa. Io trovo gravissimo che
in un libro vengano proposti modelli del genere e che vengano pure fatti
passare come il figo della situazione. Non è accettabile. Fine.
Ancora meno accettabile è che Katy al
lago ci va davvero, in un posto isolato, nel bosco, dimenticato da Dio, loro
due soli, dopo che lui l’ha minacciata.
Non solo, si fa un sacco di seghe
mentali nello scegliere il costume, per dimostrare che lui aveva torto nel
pensare che avesse rifiutato per timidezza. In questa occasione inizia a venire
fuori la natura sovrannaturale di Daemon, perché si tuffa nel lago e ne emerge
dieci minuti dopo, cercando di convincere Katy che è un’allucinata e che di
minuti ne sono passati solo due. Tagliando corto, lui alla fine non la ammazza
e l’uscita va quasi bene a detta di Katy (Aveva
persino provato a fingere di volermi baciare... un vero gentiluomo), tanto
che escono di nuovo, anche se Dee ha già restituito le chiavi, e se ne vanno di
nuovo a spasso nel bosco. Io non avrei sfidato la sorte se fossi stata in Katy,
infatti incontrano un orso e Katy sviene, dando occasione a Daemon di salvarle
la vita e riportarla a casa in braccio. Fin qui tutto ok, se non fosse che
quando si sveglia lui la stia abbracciando e
[…]
la sua mano mi stringeva la vita, mentre col pollice mi accarezzava piano
disegnando piccoli cerchi proprio sull'orlo della mia maglietta. A ogni cerchio
la maglietta saliva un po’ finché non sentii il calore della sua pelle sulla
mia.
Non ditemi che è romantico per favore.
Si conoscono appena, lei è svenuta e lui la sta toccando. E invece niente, a
Katy sta bene così.
Prossimo evento degno di nota, Katy
decide di andare in biblioteca e fa più tardi del previsto, perché è ancora lì
che legge quando la bibliotecaria spegne tutte le luci e lei deve cercare
l’uscita a tentoni. Io da brava procrastinatrice che si trova a dover preparare
un esame in quattro giorni sono stata in biblioteca fino all'ora di chiusura un
sacco di volte, ma di solito fanno uscire tutti prima di spegnere le luci. Si
vede che in America non si usa. Vabbè.
Fuori dalla biblioteca un uomo la
avvicina chiedendole una chiave inglese per cambiare una ruota, e mentre lei la
cerca nel bagagliaio lui la aggredisce, mostrando di avere una forza sovrumana
(quindi perché usare la scusa della chiave inglese per avvicinarla? Bah). In
pratica questo tizio vuole sapere da Katy dove si trova qualcuno, ma lei non ha
idea di chi parli e il tizio invece di essere più specifico la pesta più forte.
Sembra quasi che stia per ammazzarla quando interviene Daemon, lo fa scappare e
la salva, senza perdere occasione di comportarsi da stronzo però.
«Uno
sconosciuto ti si avvicina con la scusa di aver bisogno di aiuto, in un
parcheggio deserto, e tu… lo aiuti? È stata la cosa più stupida che potessi
fare.» Si mise a braccia conserte e mi guardò con aria di rimprovero. «Adesso
mi verrai anche a dire che accetti caramelle da chiunque e ogni volta che vedi
un furgone con su scritto “Cuccioli in regalo”, ci sali.»
Non dico che non abbia ragione, più o
meno, ma contate che lei è a terra mezza morta. Ma avevamo già capito che non è
mister delicatezza.
Comunque, andando avanti, segue una
serie di scene inutili in cui comincia la scuola, Daemon fa lo stronzo, Dee è
una schizzata, scopriamo che Daemon e Dee avevano un altro fratello che è
scomparso e che c’è un’altra tripletta di gemelli in città, due ragazzi e una
ragazza, Ash, che sarebbe la pseudo-fidanzata di Daemon e che è ancora più
stronza di lui, e pure bionda. Insomma, i classici cliché da teenager
americani. Insomma, devono passare tre o quattro capitoli prima che succeda
effettivamente qualcosa, e quel qualcosa è Daemon e Katy che vanno a spasso di
notte, nel bosco, perché lui le deve parlare.
Ho detto che è di notte, anche se Katy ha subito un’aggressione di recente?
E ho detto che è di notte nel bosco in
cui hanno già incontrato un orso?
Deve esserci un glich nella selezione
naturale perché questa ragazza non può aver vissuto 17 anni.
Cosa doveva dire Daemon a Katy nel
bosco, di notte, che non si potesse dire nel salotto di casa davanti a tè e
biscotti? Di stare alla larga da lui e da sua sorella. Katy si offende perché
pure lei da qualche parte aveva un limite, e quindi scappa correndo di notte,
nel bosco, quello popolato da orsi (ci torno su perché sono stata nel bosco di
notte, anche da sola, ma era un bosco popolato al massimo da cinghiali e al
buio fa comunque una certa impressione, non è che ci vai a passeggiare come se
niente fosse).
Questa volta, scappando, non incontra
un orso, ma un camion sì. Sbuca in mezzo alla strada, vede un camion che le
arriva addosso e si blocca.
Per sua fortuna anche il furgone si
blocca, grazie a Daemon, che per fermare il tempo ha dato fondo ai suoi poteri
e si è illuminato tipo lampadina. Lì per lì Katy scappa, ma Daemon la insegue e
con grande delicatezza la placca. Ne vero senso del termine, perché la butta
per terra. Delicatamente però, eh.
Questa volta non è che si può
inventare storielle, è costretto a fare coming out, e lo fa in un dialogo che
fa abbastanza cadere le braccia.
«Be’, ormai l’avrai capito che non sono umano.» Respiravo a fatica. «Speravo di sbagliarmi…»
«Vengo
da molto, molto lontano» disse lui con un sorriso. «Cosa intendi per molto,
molto lontano? Dove siamo, in Guerre stellari?» Daemon mi guardò serio. «Vengo
da un altro mondo.» Ma dai?! «Cosa sei? Un vampiro?» Lui alzò gli occhi al
cielo. «Stai scherzando?»
«Perché?»
sbottai. «Se non sei umano, allora restano poche opzioni. E poi… hai fermato un
furgone senza neanche toccarlo!»
«Tu
leggi troppo» disse Daemon, esasperato. «Non sono un vampiro, né un lupo
mannaro, né uno zombi…»
«Meno
male, ci tengo a quel poco di cervello che mi rimane» borbottai. «E non è vero
che leggo troppo. Non mi verrai a dire che sei un… alieno? Gli alieni non
esistono.»
Gli alieni non esistono ma i vampiri
sì. Questa è discriminazione!
Daemon spiega che sono alieni che vengono da una galassia lontana lontana dove si parla il latino, infatti si chiamano Luxen e sono fatti di luce. Il loro pianeta è andato distrutto dai loro nemici giurati, gli Arum, e loro sono fuggiti sulla terra per salvarsi. In quella zona ce ne sono tanti perché dei minerali presenti nelle montagne nascondono la loro presenza dai loro nemici, ma se usano i loro poteri in presenza di umani lasciano loro addosso una traccia che, montagne o no, li fa brillare alla Edward Cullen (agli occhi degli altri alieni). Logico no?
Tutti i loro poteri derivano dal fatto che sono fatti di luce, infatti possono muoversi alla velocità della luce (segnatevelo), fermare il tempo, creare il fuoco, muovere le cose con la forza del pensiero e guarire le ferite. Ora, io non ho una laurea in fisica quantistica, ma… a me sembra che qui si stia facendo una gran confusione fra luce, calore e poteri magici. Mah, sarà che sono troppo pignola, però non sarebbe un grosso problema se non ripetesse più e più volte che tutti i loro poteri derivano dall'essere fatti di luce. E dì che fanno tutto quello che vogliono perché sono alieni superfighi e basta no? No, J.A gode a darsi la zappa sui piedi.
Il governo sa della presenza degli
alieni e li lascia vivere sul suolo americano, anzi, gli passa pure un
vitalizio perché possano provvedere alle loro piccole spese: macchine di lusso,
vestiti firmati, belle case… Aspettate che Salvini lo venga a sapere! PRIMA I
TERRESTRI!
In tutto questo, la domanda che viene in mente a Katy è “ma voi lo fate sesso?” E dico solo che Daemon risponde in modo non verbale, facendole sentire il pacco con la discrezione e l’eleganza di un lord. Giuro, letteralmente glielo appoggia.
Dopo tanto sfoggio di raffinatezza
arriva la scena del ballo. Cioè, non proprio subito, ho saltato sei capitoli in
cui tutto quello che succedeva era che Daemon e Katy si piacevano e tutti lo
notavano eccetto loro due perché ecc. ecc. la solita solfa. Poi arriva il
ballo, e Katy ci va letteralmente col primo che passa e la invita, anche se
tutti glielo sconsigliano perché a quanto pare tende ad essere uno smanaccione.
Ovviamente va malissimo: il tipo si presenta ubriaco, fa il viscido con la
madre e inizia subito ad allungare le mani. Per essere chiari:
All'improvviso Simon apparve dal nulla e, afferrandomi per la mano, mi trascinò via da Dee, verso la pista. Non era nemmeno un lento, ma lui mi mise le grosse braccia intorno alla vita e mi si abbarbicò.
La fiaschetta che aveva in tasca mi premeva contro le costole.
Cercai di staccarmi ma non ci riuscii.
Ero
troppo presa a sventare gli attacchi delle sue dita tentacolari che mi
palpavano ovunque.
Mi
sentivo addosso ogni singolo centimetro del suo corpo e a lui non sembrava
dispiacere affatto. Sudai freddo quando a un certo punto fece scivolare la mano
giù dalla spalla e mi sfiorò il seno.
PER L’AMOR DI DIO CHIAMA UN
INSEGNANTE, UN AMICO, QUALCUNO! No, invece no, deve fare dispetto a Daemon
quindi dopo il ballo va al falò con Simon la piovra umana. Come se non bastasse si
allontana da tutti gli altri, da sola con lui. Ovviamente lui la aggredisce e
Daemon deve intervenire per salvarla.
Ora, io odio quando una ragazza viene
aggredita e tutti a chiedere “Com'era vestita?” o “Che ci faceva lì da sola di
notte?” e odio ancora di più quelli che dicono “Se l’è cercata”, perché non è
mai, mai colpa della vittima, è sempre colpa dell’aggressore.
MA PER L’AMOR DI DIO RAGAZZA, QUESTO
TI METTE LE MANI ADDOSSO DA DUE ORE ED è
UBRIACO nonché UN PALESE STRONZO E TU LO SEGUI NEL BOSCO?
Lo fa apposta. Lo so che l’ha fatto apposta per farmi dire che se l’è cercata, accusarmi di incoerenza e mettermi alla gogna, quindi non lo dirò. Però lo sto pensando. Lo sto pensando molto intensamente.
Lo fa apposta. Lo so che l’ha fatto apposta per farmi dire che se l’è cercata, accusarmi di incoerenza e mettermi alla gogna, quindi non lo dirò. Però lo sto pensando. Lo sto pensando molto intensamente.
Comunque sia, Daemon nel salvataggio ha usato di nuovo i suoi poteri, quindi Katy brilla come un faro e mentre tornano a casa in macchina degli Arum li attaccano. Daemon dimostra grande abilità da stratega militare, dà la sua unica arma a Katy (una lama di ossidiana, da cui il titolo del libro immagino, che sarebbe un po’ il tallone d’Achille degli Arum) e le dice di scappare.
Hanno tutti un desiderio di morte in
questo libro, ve lo dico io.
Katy però non scappa, per il desiderio
di morte di cui sopra, e salva Daemon proprio mentre sembra che lui stia per essere
ammazzato.
Con lo scontro e tutto il resto Katy è diventata una specie di faro per gli alieni cattivi e quelli buoni (fra cui il loro professore di fisica e gli altri tre gemelli di cui vi avevo parlato) iniziano a discutere una strategia per eliminare la minaccia. Dal nulla tirano fuori la teoria che facendo attività fisica la traccia sparisca, così Daemon si presenta a casa di Katy e le propone di andare a correre. La sua risposta è “Ma sei matto, piove.” In pratica meglio farsi ammazzare dagli alieni che correre sotto la pioggia.
Non le posso dare torto.
Daemon che è un tipo pratico e accomodante propone altre soluzioni, come saltellare per un’ora o fare sesso. Katy non la trova un’idea malvagia sotto sotto, però rifiuta e nega fermamente di provare qualcosa per lui. Infatti due pagine dopo si stanno baciando avvinghiati come mandrilli, fanno saltare la luce elettrica e friggono il portatile, finché Daemon non smette di colpo, annuncia che la traccia è sparita e fa un’uscita da gran signore.
Siamo quasi alla fine, non abbiate
timore. Mentre Dee e Katy sono a casa da sole arriva una telefonata di Daemon
con una brutta notizia: far sparire la traccia è stato inutile perché l’ultimo
Arum superstite del gruppo che li aveva attaccati (non ci è dato sapere come e perché) si dirige a gran velocità verso di loro. Devono
resistere finché Daemon non arriva, insomma, questione di dieci-quindici
minuti.
UN ATTIMO.
Non potevano muoversi alla velocità
della luce? La luce ci mette otto minuti a viaggiare dal sole alla terra. Dove
cavolo è andato? Su Giove? Ho capito non esagerare nell'usare i poteri per non
essere sgamati, ma sta per attaccare un alieno, è una questione di vita o di
morte, fattela una corsetta!
E invece ci pensa Katy a salvare la
situazione, con un piano che ha più falle di un colapasta. Dee le deve lasciare
addosso una traccia, così lei prende la macchina e guida lontano in modo da
attirare l’Arum. Questo è per evitare che scopra dove vivono. Ma se la sua
traccia non si vede più e l’Arum sta comunque andando nella loro direzione, non
può essere che già lo sappia? Bah. In più dov'è che vuole attirarlo? In centro,
così magari davanti a tante persone non attacca? In un luogo che almeno almeno
sia illuminato? No.
Di nuovo nel maledetto bosco.
Nel posto in cui è stata aggredita da Simon la piovra.
Così nel caso l’alieno non
l’ammazzasse magari trova un maniaco disposto a farlo.
L’alieno cattivo la raggiunge in
fretta e inizia a chiederle dove si nasconde Daemon e a pestarla di brutto come
da copione, poi quando lei è più di là che di qua, ovvero dopo qualche minuto a
giudicare dallo scambio di battute e dalle botte da orbi, Daemon arriva. Con
comodo eh!
Iniziano a volare randellate da tutte
le parti fra l’Arum, Daemon e pure Dee che però va K.O. praticamente subito.
Cioè, prima distrae Daemon chiamandolo e attirando la sua attenzione sul fatto
che Katy è ormai al punto in cui vede la luce, poi va K.O. distraendo Daemon
ancora di più. Non si limita ad essere inutile, fa gioco di squadra col nemico
proprio.
Sono tutti e tre K.O e sembrano spacciati e poi… boh, non ho capito bene che succede, una sfera di luce dal cielo va nel petto di Katy, lei galleggia… insomma, robe strane, e poi l’Arum muore e tutti sono felici, non fosse che Katy sta decisamente morendo. Daemon manda Dee a chiamare l’ambulanza e di nascosto la cura e le salva la vita. Perché di nascosto da Dee non saprei.
Sono tutti e tre K.O e sembrano spacciati e poi… boh, non ho capito bene che succede, una sfera di luce dal cielo va nel petto di Katy, lei galleggia… insomma, robe strane, e poi l’Arum muore e tutti sono felici, non fosse che Katy sta decisamente morendo. Daemon manda Dee a chiamare l’ambulanza e di nascosto la cura e le salva la vita. Perché di nascosto da Dee non saprei.
Fine.
Anzi no, finisce che curandola sono
diventati una cosa sola, hanno una specie di telepatia e il loro cuore batte
all'unisono e menate del genere, e Daemon se ne esce con un
“Oh, mettiamoci assieme.”
“No, sei uno stronzo.”
“Ma tu mi piaci e io ti piaccio quindi
mettiamoci assieme.”
“No, non voglio.”
“Lo vedremo.”
"Ma tutto sommato un pensierino ce lo sto pure facendo."
"Ma tutto sommato un pensierino ce lo sto pure facendo."
*dialogo rivisitato ma il senso era
quello*
Concludendo, non è che questo libro
sia scritto proprio malissimo. Usa un linguaggio moooolto povero ma pazienza,
almeno è corretto grammaticalmente. La trama pure poteva quasi salvarsi, non
fosse per l’incoerenza nel dire che hanno dei poteri perché sono fatti di luce
e poi sanno fare di tutto, eccetto poi non usarli quando servono davvero. Era pure interessante l’idea degli alieni,
almeno non erano i soliti vampiri. Facciamo finta che anche la mancanza di
logica in certi passaggi o in certe decisioni non sia un problema, magari sono
solo stupidi, dai.
No, il vero problema sono i
personaggi. Anzi, il vero problema sono Daemon e Katy. Perché non puoi darla
vinta a un personaggio maschile che si comporta come un padrone e che si arroga
il diritto di sapere quello che la protagonista vuole o pensa meglio di lei.
Uno che fa il porco, che minaccia, stalkera e si impone.
Questi individui vincono già troppo nel mondo reale per farli vincere pure nei libri. E il fatto che lui sia bello e palestrato non dovrebbe fare la differenza.
Questi individui vincono già troppo nel mondo reale per farli vincere pure nei libri. E il fatto che lui sia bello e palestrato non dovrebbe fare la differenza.
Ciao ragazze! Ho letto quello che avete pubblicato fino ad ora e mi avete fatto troppo ridere! Basta fanciulle svenevoli, uomini stalker, scintille e cuori che smettono di battere xD
RispondiEliminaUn saluto!
Sììììì! Piuttosto i matrimoni combinati ;) Grazie mille, spero che continuerai a leggerci!
EliminaCome sprecare un fottio di carta...vi prego ditemi che non è stato stampato XD
RispondiEliminaA presto
**MaryA**