Come va? Qui fa caldo. E visto che è Ferragosto vi lascio un altro pezzo. Bella!
Come
convinco Carlo che un pezzo di pane non è un buon motivo per
iniziare una rissa? Se gli dico “è solo pane”, quello come
minimo mi tira fuori i Miserabili e mi fa partire una Rivoluzione
Francese su suolo italiano. Meglio lasciar perdere.
Prendo
il succo di frutta e inizio a bere.
Lancio un urlo che sono sicuro abbia distrutto la barriera del suono. Ma proprio distrutta, sfasciata, non esiste più. Forse si è solo salvata perché mi sono quasi strozzato con la cannuccia del succo. Là, sul fondo della sala ci sono quattro incubi seduti a mangiare come se niente fosse! RENDIAMOCI CONTO! UNO NON HA GLI OCCHI! Ha la bocca minuscola e le braccia lunghissime. Oddio... sembra il mostro del Labirinto del Fauno!
Lancio un urlo che sono sicuro abbia distrutto la barriera del suono. Ma proprio distrutta, sfasciata, non esiste più. Forse si è solo salvata perché mi sono quasi strozzato con la cannuccia del succo. Là, sul fondo della sala ci sono quattro incubi seduti a mangiare come se niente fosse! RENDIAMOCI CONTO! UNO NON HA GLI OCCHI! Ha la bocca minuscola e le braccia lunghissime. Oddio... sembra il mostro del Labirinto del Fauno!
Mollo
tutto, mi butto verso l'uscita ma non ho contato che per farlo devo
alzarmi dalla sedia, così casco e faccio volare tutto il cibo che
avevo verso l'alto dei cieli. Spero i santi apprezzino le lasagne.
Provo a rialzarmi e non so come, forse in parte strisciando, in parte
gattonando e sempre urlando riesco ad uscire.
Sento
una mano sulla spalla, urlo come una donzella in difficoltà e mollo
uno schiaffo al proprietario della mano, che scopro essere Filippo.
«Aò!
MA SEI SCEMO?» sicuramente, ma non siamo qui per discutere di ciò.
Deve capire che sono nel panico più totale perché mi fa la domanda
più scema che possa sentire in una situazione come questa: «Ezio,
tutto bene?»
E
scoppio: «NO! Non va tutto bene! C'è un coso, anzi quattro! Quattro
cosi che sembrano usciti dagli Inferi, seduti a mensa come niente
fosse e ti sembra normale?!»
«Quattro
cosi dagli Inferi? Ma dove?»
«Dove
fissano Anna e l'altra!»
«Intendi
quelli nuovi? Capisco la novità ma qui esageri!» dal suo sguardo
preoccupato capisco che ha capito che no, non esagero! Ma perché
sono l'unico che vede quella roba?
«Ok,
Ezio. Adesso ci diamo una calmata, va bene? Facciamo dei respiri
profondi. Forza, respira con me.» faccio come mi dice. Respiro. Che
bello respirare. Se respiro vivo. Inspiro, espiro, inspiro, espiro.
Filippo deve essere uno stregone perché mi tranquillizzo un po'. Ma
gli dico comunque che io là non ci torno più, così decide di
riaccompagnarmi in classe e di starmi vicino fino al suono della
campanella. Ma che ho fatto nella mia vita per meritarmi un amico
così? Me lo sposo io Filippo, altro che la sua ragazza o Carlo!
Al
suono della campanella prometto al mio amico che se avessi avuto
un'altra crisi sarei corso in infermeria e l'avrei chiamato. Lo
saluto e mi siedo al mio posto. L'insegnante di matematica entra poco
dopo e per poco non mi viene un infarto. Senza-occhi è dietro di
lei.
«Ragazzi
sedetevi. Come vi sarete accorti da oggi avrete un nuovo compagno di
classe, mi rendo conto che presentarlo nelle ore del pomeriggio non è
l’ideale, ma non sapevamo in che classe sarebbe andato fino a poco
fa.»
Non
mi trattengo e ricomincio, ma stavolta chiamo il mio cavaliere:
«Fiiil! FILIPPO!» e non smetto.
La
prof mi fissa sconvolta e sono sicuro che mi stia dicendo qualcosa,
ma Senzaocchi si sta muovendo verso di me! Ambrosia mi prende per il
braccio e mi dice di calmarmi, ma come faccio?! Perché nessuno
scappa?! Capisco solo “infermeria” e sì! Andiamo in infermeria!
NO! Lui non può venire, non lo voglio. Urlo più forte, ma nisba. Se
ne sbattono dei miei sentimenti!
MI
HA TOCCATO! Morirò, morirò sciolto in una pozza d'acido senza più
gli occhi!
Salem
Salem
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