Titolo: The Selection
Autrice: Kiera Cass
Editore: Sperling & Kupfer
Prezzo:
Vabbè ragazzi, io le recensioni non le so fare, se no magari facevo un blog serio, non questa cacata. Ve lo dico così non sprecate tempo a dirmi che non sono capace e a chiedermi se non ho nulla di meglio da fare, perché la risposta è no, altrimenti non sarei qui. Statece.
Comunque ‘Murica è una ragazza
bellissima ma che si considera appena passabile, super talentuosa ma molto
modesta, e ovviamente speciale. Perché a lei non interessa quello che interessa
a tutte le altre ragazze, lei è più profonda. Come una pozzanghera. Però in un
giorno in cui ha piovuto tanto, eh! Mica una pozzanghera qualunque. Insomma,
una protagonista mai vista e mai sentita, se non hai mai letto né un libro né
una fan fiction sugli One Direction.
‘Murica vive ad Illéa, che sarebbe
sostanzialmente l’America in un futuro post apocalittico in cui Trump probabilmente
ha vinto le elezioni e viene invaso prima dai cinesi e poi da russi, e poi
forse di nuovo dai cinesi, non so più bene, comunque tutti cattivoni. Fortuna
che ad un certo punto arriva ‘sto Gregory che guida la rivoluzione, scaccia le
zecche rosse, sposa una principessa a caso e instaura una monarchia dopo aver
dato il suo nome al paese. Un’altra cosa che fa questo grande leader dalle idee
liberali è farsi un giretto su wikipedia, scoprirsi affascinato dal sistema
delle caste indiane e copiarlo paro paro in Illèa. E con paro paro intendo alla
minchia di cane. Ci sono otto caste, molto convenientemente indicate con dei
numeri: si va dagli uno, la famiglia reale, agli otto, i barboni. Fino al tre
sono ricchi, quattro se la cavicchiano, da cinque in giù si iniziano a saltare
i pasti.
Indovinate a che casta appartiene
‘Murica? Abbastanza in basso da fare un po’ pena e abbastanza in alto da non
apparire sfigata: è una cinque e fa la cantante e la musicista.
‘Murica ovviamente ha una ragazzo
segreto che si chiama Aspen (che è tipo un posto dove si scia se non sbaglio).
Dunque, questo Aspen è un Sei orfano di padre e con un gran numero di
fratellini e sorelline, stile famiglia povera irlandese ma senza alcolismo, e
ogni tanto la famiglia di ‘Murica lo assume per fargli fare le pulizie. Ma non
erano poveri? Vi chiederete voi. Vabbè, adesso non siate pignoli, saltavano i
pasti ma non avevano voglia di farsi da soli le pulizie di casa, che è una cosa
da pezzenti proprio.
Parlando delle mani di Aspen, cito:
Mi sorprende, perché sono simili alle mie: ruvide, dopo anni di dure fatiche.
Senti tesoro, hai diciassette anni e
fai la cantante. Cosa intendi per dure fatiche? Lavare i piatti dopo cena?
La sua T-shirt nera e i jeans sciupati che indossava quasi ogni giorno avevano dei buchi in diversi punti. Oh, quanto avrei voluto stare seduta tranquilla a rammendarglieli. Ecco la mia più grande ambizione: essere la principessa di Aspen, non quella di Illèa.
Pensando che tanto non la sceglieranno
mai fra le migliaia di candidate e per far stare zitti sua madre e Aspen che
rompevano la wallara perché non si lasciasse sfuggire l’occasione, alla fine,
‘Murica accetta di partecipare.
Però, colpo di scena, prima che escano
i risultati, Aspen la scarica perché ‘Murica ha l’ardire di usare i soldi che
si è guadagnata cantando per comprare del cibo e cucinare per lui.
“America, io sono un uomo. Sono io quello che dovrebbe guadagnare.”
“America, io sono un uomo. Sono io quello che dovrebbe guadagnare.”
“America, io sono un uomo. Sono io quello che dovrebbe guadagnare.”
Insomma, stai al tuo posto, donna!
Il fragile cuore di ‘Murica
si spezza, ma non ha tanto tempo per rimuginarci su. Infatti, sorpresa delle
sorprese, viene scelta proprio lei per la selezione! Ecchiseloaspettava!!
Ovviamente la nostra ‘Murica sarà al
settimo cielo. Insomma, in barba all’ex, che resti pure convinto del fatto che
è l’uomo che deve portare a casa la pagnotta. Anche se si facesse cacciare da
palazzo il primo giorno perché la vita sotto i riflettori non fa per lei, solo
partecipando a tutta quella faccenda della selezione diventerà una tre, avrà
più possibilità di carriera, farà la grana, diventerà una persona importante,
non dovrà più fare la vita da pezzente. Evvai! No? No.
Avrei avuto una casa nuova, una casta nuova, una vita nuova. E tutto per via di uno stupido foglio di carta e di una fotografia. Avrei voluto piangere fino allo sfinimento per tutto ciò che avevo perduto.
Diciamo che da qui in poi siamo
abbastanza avanti nel libro perché possa essere considerato spoiler, potete
saltarlo e leggervi solo le conclusioni non spoilerose oppure leggervelo tutto.
Boh, io ve l’ho detto, poi vedete voi.
Lagnandosi con grande dignità
‘Murica saluta tutti e parte alla volta del palazzo. Qui incontriamo una delle persone
più moleste di tutto il libro, tale Marlee, che arriva saltellando come se
avesse fatto colazione con lo stesso LSD andato a male con cui si dilettava
Heidi, e la saluta abbracciandola. Ma chi ti conosce?
E continuando non migliora, infatti
comincia a parlare a vanvera e non smetterà più.
«Mi piacciono i tuoi capelli rossi!» Esclamò Marlee. «Ti fanno sembrare così piena di vita! Dicono che la gente con i capelli rossi ha un brutto carattere, ma secondo me non è vero!»
Ecco, io da una che esordisce in
questo modo metterei le distanze, ma ‘Murica, che abbiamo già scoperto non
brillare in quanto capacità di giudizio, la trova assolutamente adorabile e ne
fa la sua migliore amica. Ok. Andiamo avanti che questa recensione si sta
facendo lunga e non ho già più voglia.
È interessante come la nostra ragazza,
che odia tanto stare sotto ai riflettori (anche se fa la cantante, ma vabbè),
che non si sente tagliata per fare la regina e a cui non frega niente di stare
lì, appena scende dall’aereo e si trova accolta da una folla adorante inizia a
farsi foto con tutti, a firmare autografi, e a salutare la gente che nemmeno la
regina Elisabetta, tanto che il suo gruppo arriva a palazzo in ritardo per i
trattamenti di bellezza.
Vi risparmio i dettagli su vestiti,
gioielli, trucchi e manicure, tanto è tutto una tirata di quanto lei sia una
ragazza acqua e sapone mentre le altre sono frivole perché si truccano
tanto.
Al palazzo ‘Murica fa di tutto per restare
nelle grazie del principe: prima scappa in cortile in preda a un attacco di
panico, e quando lui le chiede se va tutto bene decide di insultarlo e di
fargli un cazziatone colossale così, per nessuna ragione in particolare, perché
le giravano e perché lei è una ragazza emancipata che non si fa ostacolare
dalla differenza di status sociale. Poi, in occasione del primo appuntamento
ufficiale, non si lascia sfuggire l’occasione di tirargli una ginocchiata nei
gioielli reali (è l’autrice che li chiama così eh, non io), pensando che lui
stesse attendando alla sua virtù. Go girl, vai così, che se siamo fortunati il
principe inizierà a urlare “tagliatele la testa” stile la regina di cuori e noi
non dovremo più leggere delle tue gravi nevrosi. Invece no, il principe
reagisce con una flemma tale che potrebbe fare da testimonial al valium e non
solo le perdona tutto, ma stringe anche un accordo con lei: anche se non è
interessata a sposarselo, lo aiuterà a decidere quali ragazze tenere e quali
scartare. In cambio lui le permetterà di stare lì fino alla fine, perché
facendo sfoggio di una coerenza tutta sua odia il palazzo e quindi vuole
restarci il più a lungo possibile. Il principe, probabilmente già drogato di
valium e ulteriormente stordito dalla logica inoppugnabile della richiesta di
‘Murica, accetta.
Pare che finalmente ci sia un po’ di
movimento quando dei ribelli attaccano il palazzo, costringendo i reali e le
pretendenti a barricarsi dentro la stanza. Finalmente un po’ d’azione dai, sta
succedendo qualcosa! Sì, sta succedendo che delle guardie addestrate si fanno
mettere in crisi da un branco di disgraziati che attaccano il palazzo armati di
mattoni e verdure marce. Verdure. Marce.
E perché questi ribelli attaccano il
palazzo? Non lo sa nessuno, forse per noia, forse, secondo il principe Valium,
perché cercano qualcosa. Okkeeeey….
‘Murica non ha molto tempo per pensare
ai ribelli: proprio mentre inizia a cedere al fascino da bradipo in letargo del
principe Valium arriva Aspen. Così, spunta dal nulla come una margherita in un
prato, proprio colui che regna ancora sul cuore della nostra eroina, nonostante
l’abbia spezzato solo un mese prima. Le coincidenze della vita possono essere
strane. So che sarete ansiosi di sapere cosa ci fa Aspen lì. Ovviamente è stato
chiamato a fare la leva militare, e dopo un intensissimo addestramento di due settimane diventa ufficiale e
prende servizio a palazzo. Il principe Valium, ignaro del fatto che sia la
vecchia fiamma della sua pretendente preferita, lo mette di guardia alla di lei
porta, così che il nostro smandrappone ovviamente ne approfitta per infilarsi
nella camera della dolce fanciulla e pomiciarci. Notare che le pretendenti sono
punibili con la pena di morte se hanno una storia con qualcuno che non sia il
principe, ce l’ha detto l’autrice, ma appena il nostro amico Aspen compare
dritto dritto dagli anni cinquanta con il grido di battaglia “badare alla casa
è un lavoro da donne” ‘Murica non ci pensa su nemmeno mezzo secondo.
Certo Aspen avrebbe l’occasione di
fare qualcosa di utile e morire, quando pochi giorni dopo il suo arrivo i
ribelli attaccano di nuovo, nel cuore della notte. Mannaggia la miseria ‘Murica
si mette in salvo assieme alle cameriere, e trova Aspen, famiglia reale e
pretendenti al completo ad aspettarla nel rifugio, dove se ne stanno chiusi per
ore mentre nel palazzo infuria la battaglia. Del resto se uno diventa ufficiale
dopo due settimane di addestramento, probabilmente basta saper mettere l’elmo
dritto per entrare nelle guardie reali. Ci credo che poi i ribelli gli fanno il
culo.
Siamo ormai quasi alla fine del libro.
Finito l’assalto ‘Murica torna nella sua stanza, dove scopre che i ribelli,
mentre combattevano con le addestratissime guardie reali, hanno trovato il
tempo di fare a pezzi le sue foto e buttare all’aria i suoi vestiti. Così, solo
per dimostrare quanto sono cattivi.
Di punto in bianco l’autrice si stufa
di inventare nomi ridicoli per le pretendenti e il principe Valium decide di
mandarle via tutte tranne sei, fra cui ‘Murica, ovviamente. Sì, posso sentire i
vostri sospiri di sollievo.
La storia si conclude con Aspen che va
a trovare ‘Murica per un’altra pomiciatina, ma lei lo blocca. Insomma, lui le
ha spezzato il cuore, lei adesso fa parte della selezione, il principe Valium
un po’ le piace, non vorrebbe rovinare tutto. Vuole fare la cosa migliore per
se stessa. Ha senso. È tipo la prima cosa che ha più o meno senso in tutto il
cavolo di libro. Non ci potevo quasi credere. Peccato che ad Aspen non
interessa.
Aspen ci rimuginò sopra un momento, molto triste per le mie parole. E alla fine sorrise. «Lo sai che non intendo arrendermi, vero?» disse in tono di sfida, e a me sfuggì un sorriso. […] «Non ho paura di quel burocrate!» sbottò.
Vai così. Contenditi il trofeo con
“quel burocrate” mettendo a rischio la tua vita e quella della TUA donna. Chi
vuole sentire la sua opinione? Tsè. Le donne possono avere un’opinione solo
sulla marca del detersivo per i piatti. Non vedo l’ora di vedere come reagirà
alla provocazione il principe Valium nel secondo libro.
Tirando le somme:
1. La protagonista è incoerente pure quando
dorme e la sua migliore amica ha evidenti problemi di droga.
2. Il principe ha la verve di Emanuele Filiberto
dopo tre notti insonni, e come se non bastasse chiama tutte le concorrenti “mia
cara” in un modo talmente viscido che viene da farlo viaggiare a schiaffi fino
alla doccia più vicina.
3. I personaggi sono stereotipati e privi
di qualsiasi spessore: il principe galante; l’innamorato orgoglioso; l’amica
brillante e vivace; la bulletta bella, ricca, stronza e prepotente e la
protagonista talentuosa ma modesta. Ci si potrebbe fare un mazzo di tarocchi.
4. L’universo è costruito veramente male,
non si capisce cosa lo muove, al di là di qualche accenno a delle fantomatiche
prigioni. Insomma, più di metà della popolazione muore di fame e non possono
scegliersi la professione ma nessuno esprime il minimo dissenso. E non c’è
nemmeno il calcio a distrarli!
5. La trama è insulsa, non succede niente
di rilevante e gli unici cattivi che dovrebbero dare movimento sono ribelli non
ben identificati, che non si capisce bene da che scopi sono mossi e che attaccano lanciando verdura. *facepalm*.
Purin
Me ne avevano parlate delle amiche, ma non immaginavo fosse a questi livelli XD
RispondiEliminaGrazie, veramente grazie per questa recensione! Non so perché mi sono lasciata convincere a leggere l'intera trilogia (forse perché avevo sentito tanti pareri positivi, boh, non me lo spiego), ma l'ho trovata orrenda, la peggiore mai letta. E pensavo di essere io quella strana! Invece condivido ogni vostra parola, mi sento capita. Perciò grazie ;)
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