lunedì 6 agosto 2018

SalTO18 - Il Salone col Muflone! di nuovo



Ci piacciono le rime, che ci volete fare?


Altro anno, altro Salone! Sempre bello, ancora più grande, ancora più colorato. MA! 
Eheheheh, vi creiamo un po' di suspance prima di mettere il “interrompi pagina” e obbligarvi ad aprire il post. A meno che non veniate da facebook e allora la suspance non ha senso.




C'è sempre un ma. Niente pass. Per nessuna delle due.
È la maledizione del Salone. Niente pass a Salem? E allora lo leviamo a Purin! Compratevi l'abbonamento, disgraziate! E noi lo compriamo, perché per il Salone ne vale la pena.
Disgrazie del pass a parte, siamo andate al Salone e la sfortuna ha voluto colpirci prima ancora di entrare. Vi ricordate le belle magliette che Salem aveva fatto? Le famose “SalTo è aMole”? Queste qui?


Bé, Salem non è riuscita a trovare la sua in tempo. C'è da dire che si è trasferita da poco e ci sono un casino di problemi con la casa e che in camera, non avendo muri divisori per problemi incasinati vari, vive in una specie di campo/dormitorio con i fratelli e scatole ovunque. Ergo: la maglietta è scomparsa (nonostante l'avesse messa da parte apposta). Ma niente panico! L'ha ritrovata due giorni dopo il Salone, nella prima scatola vicino al letto. In bella vista. Lì, che la fissava sorridente e innocente.

Siamo andate al Salone con la nostra cricca preferita di blogger: le belle de La bella e il cavaliere e la bellissima Annclaire di Please another book.
Abbiamo incontrato altri amici, perché ormai quello siete, vi beccate la maledizione di essere amici del Muflone con la m maiuscola. Tié, peggio della peste siamo.
La fanciulla superinformata di Semepi” e la fantastica ragazza dietro Liberarcanus
La nostra cricca si amplia ogni anno, finiremo per fare un corteo.


Anche quest'anno abbiamo fatto il giro di un Salone ancora più grande dell'anno scorso, abbiamo assistito a conferenze stupende, abbiamo dovuto purtroppo perderne altre perché non sappiamo sdoppiarci. Nonostante fossimo più di 7 e potevamo fare un piano d'attacco tipo "Tu vai lì, lei va là, io sto qua e voilà", ma il salone è anche fatto per stare in compagnia.
Abbiamo comprato più libri del dovuto ma mica ci pentiamo, sia chiaro! Certo, il portafoglio piange e la libreria pure, ma chissene! Abbiamo scoperto che Alaisse è la maga del trattare i prezzi con gli editori. Insegnaci, saremo pessime studenti ma tu insegnaci comunque.
Cos'altro abbiamo fatto?
Abbiamo visto Sgarbi da lontano e non ci siamo sentite illuminate dalla sua sapienza, nonostante siamo due capre... Ah sì! Reggetevi.
Abbiamo visto il direttore del Museo Egizio di Torino: Christian Greco. E abbiamo pure fatto il coretto alla domanda "Scusate, ma lui chi è?". Peggio delle fangirl dei OneDirection. Siamo tutte sue, direttore!


E mentre cercavamo un po' di svago da tutte queste emozioni abbiamo notato una casa editrice, quasi seminascosta dalla marea di gente che c'era di fronte perché è bella: la ABEditore
E ne abbiamo vista un'altra che aveva la storia per bambini più bella e tenera che abbiamo visto: la Lavieri Edizioni con il suo "Il gatto stregato".


Non poteva mancare l'incontro della Gainsworth Publishing con Luca Tarenzi, Aislinn, Julia Sienna e Helena Cornwell: Mostri in ritardo. Quando hanno detto che volevano far parlare il pubblico ci siamo sentite teletrasportate alle interrogazioni al liceo: terrorizzate. Ma per fortuna hanno fatto parlare altri e non noi. Non penso avremmo fatto una bella figura.


Ad un certo punto Salem è letteralemtne diventata viola perché ha sentito una chitarra e niente, c'erano gli Eugenio in Via di Gioia ed è dovuta scappare. 


C'era pure un maiale! No, non scherziamo. C'era davvero un maiale. Uno vero con tanto di nome: Elvis. Noi siamo convinte che avesse il pass, il che ci fa ribadire che danno davvero il pass a cani e porci, e a noi no.
Ma quest'anno ci impegneremo al massimo per rendere il blog più ricco e più bello, e poi vedremo chi l'avrà vinta! Challenge accepted!


Insomma, il Salone è stato stupendo anche quest'anno. Nessun difetto, niente, nisba, nada. Non è vero, qualcosa che non andava c'era. Sì, il Salone è un posto bellissimo, pieno di occasioni e di incontri interessanti, purtroppo una medaglia ha due facce e quest'anno l'altra non era proprio bellissima.
Abbiamo notato che spesso, se si aveva la fortuna di entrare presto, ci si ritrovava a girare per il salone fra gli stand degli editori, ma senza editori o commessi dietro i tavoli! In pratica l'utenza era dentro ma chi doveva vendere non era ancora riuscito ad entrare. Noi facevamo parte dell'utenza e sì, entrare prima fa sempre piacere, ma non fa piacere sapere che ci sono i libri sui tavoli, ma nessuno a controllare. Perché noi siamo oneste e aspettiamo, ma altra gente no.

La novità di quest'anno è stato il padiglione 4. Bell'idea, ma mal riuscita. Da quel che abbiamo capito, questo padiglione è stato istituito perché le grosse case editrici sono tornate, diciamocelo, con la coda fra le gambe a chiedere un posto. E anziché metterle in questo padiglione 4, fuori dagli altri padiglioni, ma comunque accessibile, gli hanno lasciato i soliti posti, relegando le case editrici più piccole in questo padiglione visitato pochissimo e praticamente sconosciuto.
Ci è dispiaciuto perché c'erano veramente delle belle case editrici, una fra tante la Watson Edizioni.
Perché non mettere lì le grandi c.e.? Tanto di afflusso ne avrebbero avuto comunque perché c'è gente che viene al salone scambiandolo per una grossa libreria e cercando sempre loro. Perché fare un danno tale alle piccole c.e.? E sì, veniva ripetuto ogni volta che c'era il padiglione 4, ma veramente pochi sono andati a vedere e col fatto che fosse così piccolo, veramente pochi rimanevano a guardare.

Tutto sommato, noi al Salone ci siamo divertite e non vediamo l'ora che torni. Anche quest'anno i numeri parlano chiaro ed è stato un successo, nonostante i problemi che c'erano. Speriamo che l'anno prossimo questi problemi siano risolti e che sia una bella esperienza per tutti: espositori e utenti.


La setta del sospiro del Muflone 



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