Facciamo le cose come i professionisti, ne. Vi metto il TAG con cui trovate tutte le "puntate" del Cavaliere, il PRIMO POST (così se sei capitato per caso qui sai da dove partire) e un riassunto di cosa è successo la volta scorsa! C'ho voglia di viziarvi.
Nelle puntate precedenti
Ambrosia ha scoperto il nome del nuovo arrivato mentre portavano in infermeria Petronio/Ezio: Prasio, un nome molto esotico quanto orribile. Mentre torna a casa con la sua amica del cuore ♥ scoprono che qualcuno ha forzato la serratura e staccato la luce. Ad Ambrosia frega 'na mazza perché conosce la mente criminale in quanto aspirante scrittrice; decide però di aspettare Ezio per rassicurare l'amica, ma nemmeno lui è tranquillo, così vanno a casa sua e chiedere agli adulti. Ovviamente gli adulti, in quando dotati di poco intelletto perché troppo presi a pagare le tasse, anziché lasciar correre, come farebbe ogni essere dotato di senso logico, decidono di chiamare la polizia.
Io
giuro che questa ragazza non la capisco. Prima va in giro con quella
roba inquietante, poi non si spaventa se casa sua è aperta! La
prossima volta la lascio a sbrigarsi i suoi casini da sola, così
quando si farà male potrò dirle “Te l'avevo detto che sei scema.
Ben ti sta!”.
Adesso
siamo in camera mia ad aspettare i suoi genitori mentre i miei
parlano con la polizia. A quanto pare non c'era nessuno in casa e a
prima vista non sembra ci siano segni di furto. Il che mi fa ancora
più paura perché è probabile che fosse un pazzo. O forse è il
mostro? Nonononono. Non pensiamo più al mostro, Ezio. Ci pensi
domani al mostro, adesso accendi il pc e ti guardi qualcosa di scemo,
tipo i Pony o Mrs Doubtfire.
«Ambrosia,
che stai facendo?» Le chiedo mentre tira fuori tutti i libri e i
fumetti della mia libreria.
«Ti
riorganizzo la libreria: è un disastro!»
Ma anche no.
«No
grazie, a me piace così.»
«Ma
che razza di roba ti leggi? Albion?
La mano sinistra di dio?
Fai
parte di una setta e non me l'hai detto?» e intanto li butta a
terra. La uccido.
«No,
sono libri stupendi e per favore trattali bene che non costano due euro.»
«Quelli
che leggo io, quelli sì che sono belli. Non questa roba! Dovresti
provare a leggerti qualche classico, Pet. In quel modo evolveresti il
tuo lessico e la gente ti farebbe entrare nel giro degli
acculturati.»
Mi
rifiuto anche di risponderle. Ho pure accantonato l'idea di guardarmi
i Pony. Prendo il mio santino di Carrie Fisher e la prego di darmi la
forza per resistere fino all'arrivo dei suoi genitori.
Santa
Carrie prega per noi, tu che del dito medio hai fatto una religione,
tu che il lato oscuro hai combattuto e ne sei uscita vincitrice. Che
il tuo spirito ci possa guidare nei momenti di crisi e ci renda
capaci di mandare tutti a quel paese. Che la forza sia con te.
«Ambrosia!»
la voce nasale della mamma della pazza è la conferma che Carrie mi
ha ascoltato. Prendo la ristrutturatrice di librerie per un gomito e
la trascino fra le braccia della madre.
Sento
già la libertà che arriva come una brezza estiva! E mentre mi
crogiolo nella mia piccola felicità mia madre decide di chiudere le
finestre e costringerci all'afa della cattività.
«Potete
rimanere qui da noi per questa notte, se vi fa sentire più sicuri.
Ambrosia potrà dormire nella stanza di Ezio.»
MA
ANCHE NO.
Faccio
per protestare ma Ambrosia mi precede.
«Da
soli?! Ma questo non si può fare! E il mio onore? La mia virtù?»
Non
so se darle corda o strangolarla per aver implicato che sono un
maniaco.
«La
tua virtù? Cara, cosa stai dicendo?» le chiede sua madre
preoccupata.
«Insomma,
un ragazzo e una ragazza da soli, in camera. Non si fa!»
«Ambrosia!
Mi vergogno di te! Stiamo parlando di Ezio, lo conosci da quando sei
nata! E non sarebbe la prima volta che dormite nella stessa stanza.»
«Sì,
ma quando si è bambini è diverso! Ora siamo adulti-»
«Questa
poi! Siete dei ragazzini, Ambrosia! Non ti permetto di insultare mio
figlio.» Daje mamma! Digliene quattro! Sbattila fuori!
«Farete
come vi diciamo. Se ti fa sentire più tranquilla togliamo la chiave
dalla porta e la teniamo aperta.»
«Mi
sembra un'ottima idea.» rispondo a mia madre. Almeno se quella
inizia a parlarmi delle sue cavolate io potrò strangolarla davanti a
tutti e nessuno dirà che avevo torto.
Salem
La
cena fu una vera e propria battaglia. Fra la mia sorellina che non la
smetteva di chiedere di poter dormire con me e Ambrosia che le
spiegava che non poteva perché “non è una cosa da signorine”,
l’unica cosa che avrei voluto fare era strangolare la “signorina”
e dirle che mia sorella ha cinque anni e può dormire con me se
vuole. I miei che non smettevano di ricordarmi di mangiare le
verdure, che sinceramente potevano anche non cucinare visto che le
mangiano solo loro. E i genitori di Ambrosia che non la smettevano di
guardare fuori dalla finestra. È un miracolo che non abbia dato
fuoco a tutto.
Ora
sono in bagno a fare la doccia e non riesco a star tranquillo: ho
lasciato la mia libreria in balia della pazza. Spero non butti
niente, perché se lo fa le taglio i capelli. Non mi interessa se è
una soluzione esagerata, lo faccio. Al diavolo la reputazione. Torno
in camera quasi volando e devo avere la faccia da “tocca i miei
libri e ti mordo” perché Ambrosia si allontana dalla libreria. Si
è già cambiata.
«Ho
usato il bagno dei tuoi. Hanno detto che posso usare il tuo letto e
che il materasso per terra è per te.»
«Va
bene.» le rispondo. Strano che non protesti per il letto, ma penso
che dormire per terra la disgusti. Poso i miei vestiti sulla sedia.
Poi dalla porta arriva un coniglietto con i capelli castani e la
determinazione negli occhi.
«Ho
detto a mamma che dormo qui! Perché ho visto che hai paura e quando
io ho paura tu dormi con me, quindi dormo con te!» e mentre mi dice
questo il pupazzo che tiene in mano viene fatto
girare nella mia direzione, come un’arma. Alzo le braccia e mi
arrendo.
«Sissignora,
Signor Coniglio!» soddisfatta si sfila il cappuccio del suo pigiama
e mi abbraccia.
«Emma,
no! Non puoi! Anche se è tuo fratello non va bene!» le dice
Ambrosia e intanto ci separa e porta mia sorella dietro di lei,
guardandomi come se fossi l’essere peggiore sulla faccia del
pianeta. Mi guardo il pigiama, indosso quello con la pecorella con
gli occhiali da sole e il fumetto “Sono così figo che conto i lupi
prima di dormire”. Direi che non ho l’aspetto di un depravato.
Lei
si abbassa al livello di Emma e parte con una predica su quando sia
sconveniente dormire con un uomo prima del matrimonio, che sarebbe
stato meglio dormire con lei o da sola. Mia sorella non fa una piega e incrocia le braccia.
«Io
voglio diventare un ninja, non sposarmi. Fallo tu visto che sei così
brava.» scoppio a ridere e le do il cinque.
«È
così che la educate?! Non pensate alla sua virtù?»
«Ma
smettila Ambrosia. Non siamo in uno dei tuoi libri di serie B con
gente che brilla e vecchia di seicento anni.»
Sta
iniziando a darmi veramente sui nervi. «È mia sorella ed è una
bambina. Se ti dà così fastidio puoi sempre dormire nel
divano-letto con i tuoi.»
Spengo
la luce e uso quella del cellulare per infilarmi nel letto assieme al
mio coniglio gigante preferito, che mi abbraccia e mi ficca il naso
gelato sotto il collo.
«Che
cos’è una virtù, Ezio?» mi sussurra. Eeeeeh, è troppo tardi per
‘sta roba.
«Chiedilo
domani alla mamma di Ambrosia.»Salem
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