Dato che ad aprile non ho messo nulla, oggi ci allunghiamo un po', che dite?
Nelle puntate precedenti
Ambrosia ed Ezio ricevono un invito dal più bello fra i belli, per conoscere la famiglia che ne condivide i geni di bellezza. Ambrosia ne è felicissima: finalmente potrà sapere di più su questo divo fatto teenager. Ezio non voleva essere invitato, ma la sua amica è stata più veloce di lui e ha accettato per entrambi e così si ritrova a seguirla, con l'angoscia che gli attanaglia lo stomaco.
Arrivammo in anticipo e dovetti trattenere Petronio dal tornare a casa.
«E fai uno sforzo! Non ti costa nulla! Vuole solo farci conoscere i suoi
fratelli.»
«FRATELLI?! Ma dico sei pazza?!» sbattei le ciglia superiori su quelle inferiori come fanno i cerbiatti nei documentari. «Perché?»
Fece girare le mani a vuoto davanti a lui, alzandole sempre di più, come se avesse una serie di patate bollenti e non sapesse dove metterle.
«IO NON VOGLIO VEDERE ANCHE GLI ALTRI! Ho già abbastanza incubi di mio! Sono sull'orlo di una crisi di nervi e finirò per chiedere un appuntamento da uno psichiatra!»
«Uno psichiatra?! Ma non devi andare da quelli lì! Ti fregano solo i soldi per riempirti di belle parole! Se hai un problema devi curarti con l'omeopatia! La natura è il migliore antidoto che puoi trovare, credimi!» Pet si bloccò con le braccia a mezz'aria.
«A volte non so se ci sei o ci fai.» non capivo, ma non aveva importanza perché Prasio era arrivato con i suoi tre fratelli. Potevo morire, erano uno più bello dell'altro!
Si presentarono e i loro nomi erano così esotici! Erano come un magnifico bouquet in cui Prasio era il fiore centrale che stagliava sugli altri.
Il primo a presentarsi era alto come Prasio, forse gli mancava solo qualche centimetro. Era molto magro e con le guance un po' scavate, i capelli biondo cenere e gli occhi grigi, come un cielo senza sole. Sorrise a me e a Pet con gentilezza. Udii appena il suo nome e lo capii a stento, aveva una voce così sottile e rauca! Disse di chiamarsi Skotos. O almeno così mi parve di capire.
Alla sua sinistra e in disparte, come se non volesse essere lì, stava il ragazzo più alto con i capelli e gli occhi scuri. Ci guardava con astio e non disse una parola, fu Prasio a presentarlo: «Lui è Leuko, nostro fratello maggiore. Scusatelo, è un musone.»
L'ultimo fu un ragazzo alto quanto Pet, aveva i capelli castani molto corti e gli occhi nocciola. Era il più muscoloso fra tutti e quattro i
fratelli. Aveva uno sguardo intrigante, ma anche spaventoso, come se fosse alla costante ricerca di una rissa o peggio. «Io sono Nikki. Piacere.» mi strinse la mano con una tale forza che temetti di essermela rotta. Poi si rivolse a Pet e gli si avvicinò deciso: «Tu devi essere Ezio! È un piacere conoscerti!»
Pet non si muoveva. Era diventato bianco come un lenzuolo e per poco non svenì quando Nikki lo prese per un braccio.
«Tutto a posto? Ti senti male?»
Il mio amico sforzò un sorriso e balbetto qualcosa sul fatto che non era nulla di che, che ogni tanto gli piaceva diventare bianco perché in fondo è un bel colore. Non potevo dargli torto. «Avete dei nomi davvero particolari. Di dove siete?» chiese per sviare l'attenzione dal suo comportamento più che bizzarro e fuori luogo.
«Busto Arsizio» «Qui dietro»
«Troppo lontano»
Lo dissero tutti assieme, Pet fece un salto indietro e si aggrappò alla mia giacca. Che esagerato! Stringeva come se fosse stato di fronte ad un gruppo di malviventi!
Prasio guardò i fratelli confusi e suo fratello maggiore sospirò: «Abbiamo origini greche.»
Sentii Pet sussurrare “GesùGiuseppeeMaria” e quella che credo fosse una preghiera. Lo guardai con tanto d'occhi e gli tirai una discreta gomitata per farlo smettere, ma ovviamente lui aveva deciso di mettere su un intero spettacolo e si piegò in due a tossire. Quando si rialzò aveva ripreso colore. L'avrei preso a schiaffi se solo avessi potuto.
«Vedo che sei un credente. È un ottima cosa, per noi la religione è molto importante, è come una necessità.»
«Io credo più nella Forza.» osò dire Pet e subito si girò verso di me, mi guardò fisso negli occhi e mi disse a bassa voce: «Ti prego uccidimi prima che mi uccidano loro. Ti-pre-go.»
Non capivo, ma in quel momento uno schiaffo non glielo levava nessuno e con tutta la discrezione che il cielo mi ha donato in quanto donna, gli tirai uno schiaffo: «Ri-pi-glia-ti. Cretino» Mi coprii subito la bocca. Non potevo crederci! Mi aveva fatto dire una parolaccia! A me! Io che non ne dico mai perché solo gli invertebrati unicellulari le dicono! Ero fuori di me, ma non volevo rovinare la giornata a tutti, quindi ingoiai la mia rabbia e decisi di tirarla fuori in un momento più opportuno.
Mentre fulminavo con lo sguardo il mio migliore amico sentii Leuko sussurrare a uno dei suoi fratelli: «Credo che lui abbia capito e ci veda. Non va bene.»
Stiamo aspettano in piazza l'arrivo dei mostri. Sono sicuro che sarei più tranquillo durante un'apocalisse zombie. Due non morti qui, uno là verso la statua dei caduti. Spari in testa a uno. All'altro lanci Ambrosia, spari a entrambi. EEEEAAAAASYYYYY.
Ma questo? Nonononono. Questa è tortura. Bloccato ad aspettare nella stretta d'acciaio di Bruce Ambrosia Frattaglie Lee. Ma cosa mangia questa per essere così forte?! E mentre cerco di divincolarmi non mi accorgo che ci siamo avvicinati a qualcuno e faccio la puttanata del secolo alzando la testa. Mi ritrovo faccia a faccia con Senza-occhi. Sarà l'abitudine ormai, ma non mi spavento più come prima. E mentre provo a iniziare a complimentarmi per non essermela fatta addosso, ecco che il resto dell'Inferno appare di fronte a noi. Vicino a Senza-occhi ci sono un Occhi-rossi-assetati-di-sangue, un Senza-bocca e, dulcis in fundo, Testa-a-spuntoni.
Occhi-rossi,che ora chiamerò Bellosguardo perché si sa, l'ironia uccide la paura, vero? Sì, altrimenti crepo. Bellosguardo è ancora più terrificante di Senza-occhi. MA CAZZO SORRIDI? MA CHIUDI LA BOCCA! Ma perché tiri fuori quella bocca con i denti da piranha su una faccia come la tua?! E poi perché nessuno di voi ha un naso?! Nemmeno dei buchi come Voldemort avete! NIENTE! MA VI PARE NORMALE?!
Senza-bocca ha gli occhi enormi, gli coprono quasi tutta la faccia e sono quasi completamente neri. Sembrano pronti a mangiarti eppure non riesco a smettere di fissarli. No, non alzarle le braccia, faccio a meno del tuo saluto. Tanto tra poco scappo, tranquillo, dimenticati che esisto, ti prego.
Ma il più inquietante è Testa-a-spuntoni. Sembra che gli abbiano impiantato dei paletti di dimensioni diverse sul cranio a formare una corona disgustosa e permanente sottopelle. C'ha 'sti occhi che ti scrutano l'anima e sono sicuro che se li fisso troppo inizierò ad urlare. E per fortuna vuole avere a che fare con me tanto quanto io voglio avere a che fare con lui. Per adesso sarà anche il più inquietante, ma è il mio preferito. Non conosciamoci: mai stato più d'accordo con un mostro in vita mia. Convinci gli altri, ti prego.
Merda. Parlano. E hanno dei nomi. Perché hanno dei nomi?! Le cose brutte non dovrebbero avere nomi così non puoi chiamarle! Sono le regole base! PORCA PUTTANA, SENZA-BOCCA HA LA BOCCA. È minuscola e non si capisce quasi niente quando parla.
Di tutti questi nomi ho capito solo “Scroto”, “Lecco” e “Nikki”, e non so come assimilare queste informazioni che cozzano con quello che vedo.
Bellosguardo si avvicina. NO! Va via. Via! MI HA TOCCATO!
«Tutto a posto? Ti senti bene?» mi chiede con quel suo sorriso da pazzo assassino piranha. Ma ti pare che sto bene? Ma tu staresti bene in mezzo all'incarnazione dei tuoi peggiori incubi?! Dimmi, tu staresti bene se preferissi l'apocalisse zombie alla realtà?! Ma che razza di domande fai?!
«Tutto bene non preoccuparti. È che mi piace il bianco tutto qui, davvero. Sono bravissimo a cambiare colorito della pelle. Un mago!» devo cambiare argomento che ci manca solo che questo si prenda cura di me. «Avete dei nomi davvero particolari. Di dove siete?»
E rispondono tutti assieme. Giusto perché non sono abbastanza terrorizzato. Per fortuna il mio besty fra le bestie sa meglio di loro: «Abbiamo origini greche.»
GesùGiuseppeeMaria. Pregate per le nostre povere anime e salvateci da questi qua.
Ricevo una gomitata dalla mia “amica”. Sicuramente voleva farla passare come leggera, ma si dimentica troppo spesso che c'ha la forza di una palla di cannone. Quindi mi toglie tutta l'aria dai polmoni e sono costretto a piegarmi in due mostrando la nuca ai mostri. Sono vulnerabile! E sto rischiando di morire soffocato! Per fortuna, o sfortuna, non so più ormai, mi riprendo e, stranamente, mi sento un po' meglio.
Io spero di ricordarmi male dalle poche ore di attenzione che prestavo alle poche ore di lezione seria di religione che facciamo, e spero davvero che l'Apocalisse sia scritta in ebraico, aramaico e magari anche ostrogoto, se no siamo tutti fottuti. Ma tanto. Ma tantotantotanto.
Devo aver pregato ad alta voce perché mi fanno i complimenti e dicono che la religione è importante. E non farmeli i complimenti che non aiuti il tuo caso!
«Veramente io credo nella Forza.» ma cucirti quella fogna che ti ritrovi per bocca Ezio, no?! Mi giro verso Ambrosia nella speranza che capisca che mi sono molto probabilmente firmato una condanna a morte: «Ti prego uccidimi prima che mi uccidano loro. Ti-pre-go». AHIA! Mi ha tirato uno schiaffo. Ambrosia mi ha tirato uno schiaffo! Ti sto offrendo l'occasione di uccidermi e non l'accetti? Che razza di amica sei?! Filippo avrebbe- no, Filippo non avrebbe accettato, mi avrebbe portato via e trattato con i guanti... CARLO! Carlo avrebbe accettato!
«Ri-pi-glia-ti. Cretino» okay. Adesso le ho viste tutte. Quattro mostri e Ambrosia
che mi insulta con una parolaccia. È una candid camera. Adesso si leveranno le maschere e rideremo tutti assieme. Ahahahah! Divertente, perché l'avete fatto durate così tanto lo scherzo? Birboni! Nessuno ride. Ci ho sperato troppo.
Senza-occhi dice qualcosa tipo “La fede può essere la tua forza, hai ragione”. Stai zitto, fai parte del Lato Oscuro. La ribellione avrà la meglio su di te.
E mentre Ambrosia mi guarda furente (e quasi quasi mi giro a guardare Bellosguardo perché adesso lei mi fa paura quanto loro), sento Testa-a-spuntoni dire a uno degli altri che non vedo: «Credo che lui abbia capito e ci veda. Non va bene.» sono morto. Me lo sento ovunque, morirò qui. A Badòla, nella piazza più triste del Piemonte, senza neanche sapere quanto ho preso nella verifica di Filosofia.
Salem
Salem
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