La sentite? Quest’aria
da addii, il valzer delle candele nell’aria, nasi soffiati, occhi lucidi e
fazzoletti che sventolano? Ecco, questa è l’ultima tappa del BlogTour.
È stato il primo
BlogTour della mia vita e mi sono divertita tantissimo, quindi prima di tutto
GRAZIE! A Martina che ha organizzato
tutto sbattendosi un sacco e a tutte le blogger che hanno partecipato,
soprattutto le Belle, che mi hanno invitato a partecipare e si sono subite
tutti i miei dubbi e le mie ansie, spiegandomi come fare le cose quando ero
smarrita. Siete state le mie maestre Jedi! ❤❤
E grazie anche a tutti quelli che hanno seguito il Blog Tour e che hanno letto il libro con noi.
E grazie anche a tutti quelli che hanno seguito il Blog Tour e che hanno letto il libro con noi.
Prima di tutto
perché l’ambientazione è bellissima. Mentre lo leggevo, quando familiari e
amici mi chiedevano se avessi novità da raccontare, il mio primo istinto era
rispondere che ero stata a Venezia. Che poi non ci fossi andata fisicamente erano
dettagli, nella mia testa io ero lì. Punto.
E poi vabbè, ironia
come se piovesse, di quella raffinata che ti fa sentire un sacco intelligente,
bromance a palate, scene romantiche che fanno venire caldo, mistero… Vi serve
davvero altro? Allora ok, i personaggi maschili. Pazzeschi. Fatevi un giro sul gruppo Facebook, troverete prestavolto e citazioni. Se volete recuperare le
tappe che vi siete persi:
Fatevi un giretto su questi blog e troverete su tutti anche la tappa di oggi.
Ma ora ciancio alle
bande e veniamo al motivo per cui siete qui, la domanda a Virginia! (Grazie
Annclere per avere aiutato a formularla! <3)
Nella tradizione della commedia dell'arte la maschera
ha un significato molto chiaro, ogni personaggio rappresenta un carattere e una
propria identità precisa. Se intendiamo la maschera in senso più ampio, è un
nascondiglio perfetto per emozioni e sentimenti. La maschera pirandelliana è
quella che ci consente di essere uno, nessuno o centomila. Ne La Spia del Mare
abbiamo in fondo entrambe le versioni. Quale ruolo ha per te la maschera?
La maschera è
libertà. La recita, la dissimulazione, il mestiere dell'attore o quello della
spia che interpreta un ruolo, sono il paradosso che ti porta a scavare davvero
nel tuo animo e in quello delle persone che hai intorno. Wilde diceva che tutti
interpretano un ruolo ma, fornisci loro una maschera, e saranno sinceri.
D'altronde diceva anche che la naturalezza è una posa irritante. Nel mio libro
Giacomo Casanova diceva a Cordelia che essendo cresciuto tra gli attori aveva
imparato a discernere nelle persone la realtà dalla finzione e che interpretare
una parte lascia emergere la personalità più profonda di una persona. Ecco,
anche io la penso così. I piccoli gesti tramite i quali nascondiamo una
vulnerabilità o quanto di più privato c'è in noi sono la via più diretta per
arrivare alla nostra vera essenza.
Grazie, è una risposta bellissima!
Ultimo avviso: il
gioco delle cioccolate calde è finito! La vincitrice è Charlotte, che deve
contattare questo indirizzo per riscuotere il premio!
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