lunedì 25 maggio 2020

Melusina - il mostro non è quello che credete

Parliamo di Melusina, vi va? Ovviamente cum spoilers.

 
Titolo: Melusina
Autrice: Aislinn ♥
Casa Editrice: Gainsworth Publishing
Prezzo: cartaceo 20€, ebook 2,79€







Ho la fortuna di avere le amiche migliori del mondo, perché quando questo libro è uscito un anno fa, io ero già in Giappone. Bel paese, per carità, ma non c'è il Salone del Libro e questo mi ha reso un po' triste perché voleva dire che non avrei visto Aislinn e Tarenzi. Quindi non potevo tenere i miei occhi a cuoricino per Aislinn e non potevo farmi leggere i tarocchi da Tarenzi. 
Ma come ho scritto prima, ho delle amiche stupende che mi hanno preso e fatto autografare i loro libri. Li ho potuti prendere poi a Natale e bho, una delle cose più belle che ho avuto.

Solita Biveno, solito gruppo di amici, ma volti nuovi! A parte questo, Melusina è molto diverso da Né a Dio né al Diavolo.
Innanzitutto niente vampiri! Nisba, neanche l'ombra. E anche il modo in cui si svolge la storia è completamente diverso e in un certo senso non mi sarebbe dispiaciuta la totale assenza di un mostro (che c'è, tranquilli).
La trama ci ricorda il libro precedente: Dario è nei casini (ma non lo ammette), Alessio lo aiuta perché è buono. Eva li aiuta perché ha una cotta. SERPI!

Ma andiamo con calma.
  • I Personaggi
Quello che amo di più dello stile di Aislinn è la caratterizzazione dei personaggi, perché sono pieni di imperfezioni e tormentati da mille e un problemi. Non solo problemi paranormali, eh! Anzi, a parer mio, non sono quelli che li rendono interessanti. Quello che adoro sono i problemi che possono capitare a tutti. E Aislinn ha questa capacità ci descriverli in tutta la loro crudezza ed umanità che è disarmante, rende il libro più accessibile a tutti ed è impossibile non fare il tifo per i protagonisti. Ci si ritrova a pensare: "No, dai, anche questo no! Povero diavolo! Fatelo respirare un po'!" Ma sotto sotto non si vuole lasciarlo respirare, perché sono le difficoltà a rendere interessante un personaggio, no?

Dario: il protagonista. Dario viene chiamato "Master", perché è, appunto, il Master del party di Dungeons & Dragons del nostro gruppo di metallari preferito. Fa scherma storica ed e anche il cantante del gruppo "Omnia Noctis", assieme ad Alessio e Stefano. E purtroppo si è dovuto fermare per la morte per cancro del loro bassista, Luca. La morte di Luca ha devastato il mondo di Dario, anche se non lo vuole ammettere. E visto che ha l'animo del guerriero e un bel po' di mascolinità tossica nel cervello, col cavolo che affronta le sue emozioni! E grazie ad un amico inizia ad abusare droga, e si sa, una cosa tira l'altra e si ritrova con un problema di dipendenza. Decide quindi di disintossicarsi da solo. Un genio. Per fortuna c'è gente che gli vuole bene. 
Era dimagrito. Era sempre stato di fisico asciutto, ma temprato dagli allenamenti e dal lavoro da fabbro con Thorin, il fondatore della Compagnia - Giorgio, ma tutti lo chiamavano solo Thorin come il nano di Tolkien. Ora però, quando Dario fletté le braccia e si mise di profilo per osservarsi, be', quelle erano costole che sporgevano, vero?

Alessio: detto anche Scimmione perché è grosso come un gorilla. Sapete quando si dice che più una persona è gigante, più ha il cuore tenero? Ecco: Alessio. Scopre che Dario vuole disintossicarsi da solo, e dopo avergli fatto la paternale del "Perche cazzo ti droghi? Sei meglio di così! Dov'è finito il guerriero che conoscevo?" decide di aiutarlo, anche se continua a pensare che un ospedale sarebbe la soluzione migliore, ma Dario ha un orgoglio da difendere! Uomini...
Lo scimmione era impassibile, un sopracciglio alzato, i tronchi che aveva per braccia incrociati sul petto, il suo portachiavi con la bara che oscillava appeso alle dita. «Tu non guidi. Ti porto a casa io, così ci facciamo due chiacchiere.»

Eva: lo scricciolo. Eva è una ragazzina di 19 anni malata di cancro terminale al cervello. Incontra Alessio e Dario mentre si sveglia vicino ad un pub, dato che è pure sonnambula, e i due cavalieri decidono di riportarla a casa. Da lì Eva si prende una cotta enorme per Dario. Povera stella... non potevi scegliere Alessio che era meglio?
I dottori erano stati chiari: per lo stato della sua malattia e i risultati ancora incerti dei nuovi farmaci, non aveva più del venti per cento di possibilità. Solo che sua madre da quell'orecchio non ci sentiva.

Questi sono i tre personaggi principali. Tra i personaggi secondari più importanti troviamo anche la sorellina di Dario, Emilia: una ragazzina tutto pepe che non perdona niente al fratello e fa di tutto per dargli un po' fastidio. Melissa, l'interesse amoroso di Dario. Ed Elena, la mamma di Eva. 

  • Qual è il vero mostro?
Il mostro di questo libro, come ho detto prima, non sono i vampiri, ma è la "fata" Melusina.
Per maggiori informazioni vi rimando alla pagina wikipedia: Melusina.

MEGA SPOILER AHEAD!
Continuate a vostro rischio e pericolo.

In poche parole e per arrivare al nocciolo della questione: Eva dovrà ospitare il Serpente, ovvero la maledizione di Melusina, al posto della madre. E il fatto che non è stato fatto subito si è beccata il cancro.

 «La fata Melusina.» spiegò Elena [...]
«Non era una fata, Eva, era una donna. Invasa da uno spirito antico, che si tramanda di madre in figlia, da sempre. Il Serpente, piccola.»
[...]
 «Abbiamo bisogno del Serpente, Eva. Senza, ci ammaliamo. Senza, il nostro corpo si indebolisce. Per me fu leucemia. Per te, il cancro... È un segnale, piccola, è opera sua. Quando giunge l'ora - e per ognuna è diverso il momento - il Serpente abbandona un'ospite e passa nell'altra. È naturale, Eva, come il primo ciclo. Ed è un rito sacro - è il potere che aspetta di risvegliarsi. Questa notte, quando il Serpente mi abbandonerà, io morirò. Ma tu, che per mesi stavi morendo, rinascerai... guarirai.» [...] «Tu vivrai, Eva.» 

Si rifiuta e di conseguenza sua madre si incazza/entra in modalità mamma-orso, cerca di fare di tutto per salvare la figlia e mollarle il Serpente che le permetterà di vivere, ma fallisce. Eva, rifiutandosi di ospitare il Serpente, muore.
«Sto morendosinghiozzò «Perché? Perché io?»Le mani di Alessio, grandi e incerte, le passarono dietro la schiena e la sollevarono. Lui la strinse contro di sé, ed Eva pianse senza parole, finché non ebbe più forza per farlo. Alessio non disse niente, ma la cullò piano, e le fece sentire che, almeno, mentre moriva non era sola. 
Almeno non era sola.

END OF SPOILER
Siete salvi

Nel libro però ci sono mostri ben più spaventosi di Melusina.
Innanzitutto abbiamo la dipendenza da droghe di Dario. Pur di non pensare alla morte del suo amico Luca, al cancro che l'ha devastato.
Tanto alla fine contava solo calmare i tremiti, scordare il dolore, scordare la mano fredda di Luca.

E per questo motivo si butta in un mix di droghe che per poco non lo ammazza. E consapevole di avere un problema, ma inconsapevole di essere un coglione, decide di disintossicarsi da solo in casa. Quindi chiama Alessio e gli lancia le chiavi dalla finestra senza troppe spiegazioni. Ma Alessio non è cretino e scopre tutto, e decide di aiutarlo. Nonostante sa sia una pessima idea e che l'opzione migliore è andare all'ospedale (ci vanno... alla fine di tutto, ma ci vanno).
E quando incontra Eva all'inizio le cose non migliorano, perché rivede in Eva la malattia di Luca. E devo essere sincera, a me Dario non piace. Per via del suo continuo monologo interiore dell'essere un "guerriero", "il Master invincibile, che non si tira mai indietro di fronte ad una sfida, il grande cavaliere" e blablabla. Ma quando le cose si fanno davvero serie (la sua dipendenza, il cancro di Eva, Melissa che viene attaccata in un parcheggio), Dario diventa un cretino. Si rifiuta di chiedere aiuto perché "un vero guerriero non chiede aiuto, poi penseranno che sono debole" MA PER FAVORE! CRESCI! "Devo stare lontano da Eva perché sarà come Luca" uguali proprio, eh. Due gocce d'acqua. "Melissa è stata attaccata?! Ammazzo qualcuno!" MA CALMATI CHE NON TI REGGI IN PIEDI! 
Però allo stesso tempo lo capisco. Affronta sfide non da poco e ognuno reagisce a modo suo, e il suo modo di affrontare le sfide è particolare. Si è creato questa visione di sé stesso invincibile agli occhi degli altri e non vuole deludere nessuno, e quindi fa cazzate. 
La dipendenza di Dario è descritta meravigliosamente. Sembra di essergli affianco quando ha gli spasmi e i sudori dell'astinenza. Quando si rifiuta di mangiare o si sforza di distrarsi al computer, pur di non uscire di corsa e tornare dal suo spacciatore. Sono scene agghiaccianti e intense, per questo, in confronto, la battaglia conto Melusina non ha tutto l'effetto epico che speravo (anche perché è una battaglia piena di sentimento, ma ne parlo più avanti).

Poi abbiamo il cancro di Eva. 
Comprò la gonna, il berretto, e anche una maglietta leggera con la schiena traforata che forse non avrebbe nemmeno fatto in tempo ad indossare, perché chissà se ci sarebbe arrivata, all'estate.

Il suo cancro è una costante per tutto il libro. Si capisce intensamente la voglia di vivere di Eva, ma anche la sua consapevolezza che il suo non è un cancro dal quale si guarisce ed è quindi rassegnata e consapevole che, purtroppo, non raggiungerà i vent'anni. È una situazione triste e impotente, perché non è come il caso di Dario dove una soluzione c'è, non è semplice, ma c'è. Con Eva è solo una questione di rimandare la morte il più possibile, ma sapendo che comunque la sua data è vicina.
Togliendo il fattore Serpente, Eva non è solo la ragazzina con i capelli corti che ogni tanto vomita perché ha un cancro. Nel libro vediamo tutte le sfumature del suo cancro: il continuo dolore ai muscoli, la nausea persistente, le occhiaie, gli incubi, le ossa che si vedono da sotto la pelle, la chemioterapia, la rassegnazione e la rabbia perché non è giusto che una ragazza di 19 anni si ritrovi con un cancro terminale, ma purtroppo è la vita. E la vita, si sa, è stronza e crudele.

  • Il finale
Un lieto fine che non è un lieto fine. Eva viene consumata dal suo cancro, sua madre viene uccisa dai nostri protagonisti mentre tenta disperatamente di salvare la figlia. E io non vi nego che durante la battaglia non sapevo da che parte schierarmi, perché, ovviamente, non volevo che Dario e Alessio morissero, ma allo stesso tempo non volevo che Eva morisse. E quando sua madre le spiega che potrebbe vivere... insomma in Eva scocca una piccola, minuscola fiamma di speranza che vi giuro mi ha spezzato il cuore.
Quindi sì, c'è un lieto fine perché il mostro viene sconfitto, Dario manda a cagare il suo pusher (in un modo troppo nerd e sinceramente avrei preferito una scazzottata, ma vabbé) e decide finalmente di andare in un centro di riabilitazione. Melissa parte per Berlino e lei e Dario si dichiarano quasi amore.
Insomma, lieto fine. Peccato per quella nota amara e triste del finale che ha fatto Eva, che rimane con i nostri eroi e sì, è tutto finito, ma si capisce che se avessero potuto avrebbero salvato anche lei.
La vita è davvero stronza e crudele, anche nei bei romanzi.


Salem

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