domenica 17 marzo 2019

Il Cavaliere dell'Apocalisse mi ha sedotto - un invito inaspettato

Dove trovate tutto il cavaliere: Il Cavaliere dell'Apocalisse mi ha sedotto
Da dove partire: Prologo
Lo scorso episodio: Crisantemi

Nelle puntate precedenti

Ezio riceve un messaggio rosso sul vetro di camera sua: semper fidelis. Per poco non distrugge la sua stanza e Ambrosia. Cosa vorrà dire questo misterioso messaggio? Chi l'avrà scritto? Perché? Mistero. Ambrosia passa un meraviglioso pomeriggio in compagnia del più bello che sia. E quando torna a casa è rassicurata dalla sua presenza sul suo albero di fronte a casa. Che uomo! Sa che una ragazza da sola a casa può non sentirsi al sicuro e resta a controllare che nulla le succeda. Sulla sua finestra a fine giornata trova un crisantemo con un nastro nero. Chi lo ha messo lì? Perché? Che gesto romantico!

Il tempo passava, lento e leggero. Calmo e vibrante. Furioso e frustante. E nulla cambiava nella mia routine di tutti i giorni. Mi alzavo al mattino e leggevo due o tre pagine del libro che stavo leggendo in quel momento: Fierezza e Preconcetto di Jeanne Austénn. Poi andavo a far colazione con una tazza di caffellatte e qualche biscotto, per poi finire di prepararmi e andare a scuola. La scuola era sempre la stessa: grigia, apatica, con sempre le stesse persone che pensano solo ad essere alla moda e ad avere più follower su internet. Come se avessero qualcosa di interessante da dire! Ma qualcosa era successo, qualcosa aveva scompaginato la mia quotidianità: il ragazzo più bello del mondo era venuto a frequentare non solo la mia stessa scuola, ma la mia stessa classe. E dato che gli astri avevano deciso di essere clementi con me, questa divinità fatta teenager voleva diventare amica del mio migliore amico. Camminavo con ali di rondine ai piedi per la felicità.
Era sabato, avevamo le ultime lezioni della settimana. Nell'intervallo Prasio mi rivolse la parola, venne proprio al mio banco e disse queste esatte parole: «Senti, ti va se questo pomeriggio ci vediamo? Vorrei far conoscere a Ezio, e a te ovviamente, i miei fratelli. Scusa se te lo chiedo così, ma so che se non vieni anche tu probabilmente Ezio non viene.»
Ero un po' shockata e ci misi qualche secondo a rispondere. Prasio mi aveva chiesto di uscire! Ma chi era questo Ezio?
«Ma certo!» sperai di non essere stata troppo precipitosa con la mia risposta, non volevo sembrare disperata. Lui mi ringraziò e io mi girai subito verso Petronio per dargli la lieta novella, la sua faccia era inorridita e cercava di allontanarsi dal banco.
«Perché fai così?» gli chiesi. Forse aveva visto un ragno. O un poltergeist. O un ragno poltergeist. Chissà, con Petronio non si poteva mai sapere.
«Perché hai accettato anche per me?!»
«Ha detto Ezio non Petronio.» gli feci notare.
«... sono io Ezio, scema.»
Dovevo aspettarmelo! Aveva convinto anche Prasio a chiamarlo come quel personaggio dei videogiochi! «Hai ragione! Non sei contento?» gli dissi stizzita Non fece in tempo a rispondermi perché mi ero sincronizzata con la campanella che suonava mentre mi giravo.
Le ore passarono lente ed esasperanti, ma finalmente la scuola ci dette la tanto agognata libertà del fine settimana. Prasio venne subito da me per metterci d'accordo: ci saremmo visti in piazza alle 16. Non vedevo l'ora! Lo comunicai subito a Pet, ma non ne voleva sapere. L'avrei fatto venire lo stesso, volente o no.
Passai il dopo pranzo a tirare fuori tutto quello che avevo nell'armadio. Cosa potevo mettere? Il vestito bianco da bambolina? No, il bianco ingrassa! E poi fa troppo bambina! Forse potevo optare per un look un po' più da pinup! Certo, elegante, non volevo sembrare una svergognata. No, avrebbe messo in risalto le mie gambe così orribilmente affusolate. Che dilemma! Alla fine optai per una gonna nera e un maglione rosso. Sotto la giacca non si sarebbe notato ma speravo che saremmo andati dentro ad un bar. Ma tanto la mia disgustosa forma a clessidra tendeva a rovinare ogni vestito che mi mettevo.
Il momento si avvicinava! Andai a bussare alla porta dei Notello e chiesi se Pet poteva accompagnarmi in piazza da alcuni amici. Ovviamente sua madre mi chiese quali amici e le dissi che erano dei ragazzi nuovi che volevano fare amicizia. Era tutta contenta! Allora non era così inetta come credevo! Appena Pet apparve sulla porta gli presi il braccio, salutai sua madre e corsi verso la piazza.


Salem

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